«Ero per
loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia»
(Os 11,4)
di Francesco Andrighetti
L’uomo è un amante perché è amato. L’essenza dell’uomo,
il suo bisogno viscerale di amare, ha origine da quell’atto d’amore che ne
decide il suo camminare nell’essere. All’origine dell’uomo, della sua vita, c’è
un essere amato dall’esterno: sempre e comunque amato. Qualunque siano le
nostre origini – ed esse sono sempre un mistero –, ciò che decide il nostro
esserci è un atto d’amore: generati dall’unione integrale di due umanità
differenti, comunque attesi e portati nel grembo, siamo il frutto di un grande
sacrificio e di un disumano dolore sopportabile da una donna solo perché pieno
di desiderio. Questa è la verità dell’uomo. Questa è la certezza che deve
rimanere per regolare la nostra capacità di autodeterminarci nella realtà. La
libertà dell’uomo deve fare i conti con questa verità: esiste una libertà, un
atto d’amore, fuori da una verità?