Post più letti

mercoledì 25 novembre 2015

Ave regina coelorum

Tiepolo, Immacolata concezione, 1767 
Ave, Regina dei cieli,                        Ave, Regina caelorum, 
ave, signora degli angeli;                 ave Domina Angelorum,
porta e radice di salvezza,              salve, radix, salve, porta,
rechi nel mondo la luce.                  ex mundo lux est orta.
Godi, Vergine gloriosa,                    Gaude Virgo gloriosa, 
bella fra tutte le donne;                   super omnes speciosa,
salve, o tutta santa,                          vale o valde decora, 
prega per noi Cristo Signore.         et pro nobis Christum exora.
 Questa prece mariana compare negli antifonari del XII secolo per la festa dell’Assunzione di Maria al cielo, ancora attualmente suggerita dopo la preghiera di Compieta nella Liturgia horarum.
 Attribuita, probabilmente, a Goffredo, cardinale abate di Vendome (+1132), il testo innalza l’anima orante in sublimi e ripetuti saluti alla Vergine, adorata come gloria celeste, come Sovrana degli angeli. Riconosciuta come porta e radice della salvezza, mistico albero da cui è originato Cristo, risplende luminosa nel mondo.

Offerimus tibi, Domine


da Ripariamo!
di P.Giuseppe M. Petazzi SJ
S. Lega eucaristica, Milano 1933

Offerimus tibi, Domine, calicem salutaris tuam deprecantes clementiam: ut in conspectu divinae majestatis tuae, pro nostra et totius mundi salute com odore suavitatis ascendat. Amen.

Ti offriamo, o Signore, questo calice di salvezza, e scongiuriamo la tua clemenza, affinché esso salga come odore soave al cospetto della tua divina maestà, per la salvezza nostra e del mondo intero. Amen.

Quantunque nel calice non si contenga ancora che un po’ di vino mescolato con qualche stilla di acqua, la Chiesa ti fa, o Signore, questa offerta con grande confidenza, e scongiura la tua clemenza perché salga con fragranza soavissima al cospetto della divina Maestà e salvezza del mondo intero. È un’offerta tuttora simbolica: ma tra poco il simbolo si muterà in una realtà stupenda: la tua potenza è già pronta a compiere il grande prodigio il tuo amore già lo anticipa in spirito, in modo che Tu, o Gesù, ti trovavi tra le braccia della Santissima Madre, nel tempio, ancora non era compiuto il sacrificio cruento, ma pure già ti offrivi per mezzo di Maria, per la salvezza di tutto il mondo.

sabato 14 novembre 2015

Sub tuum praesidium

Filippo Lippi, Madonna con Bambino e due angeli, 1465



Sub tuum praesidium confugimus, 
Sancta Dei Genetrix.
Nostras deprecationes ne despicias
in necessitatibus,
sed a periculis cunctis
libera nos semper,
Virgo gloriosa et benedicta.

Nella sua tradizione, la Chiesa ha utilizzato e custodito splendide preghiere alla Vergine Maria. Alcune sono molto diffuse nel popolo cristiano e sono state cantate da generazioni di cattolici, soprattutto grazie anche alla semplicità della melodia gregoriana.
 Tra le più antiche preci ricordiamo l’antifona Sub tuum praesidium. Databile al III secolo e rintracciabile nella liturgia natalizia copta, il testo è stato ritrovato in un papiro ad Alessandria d’Egitto. 

martedì 10 novembre 2015

Deus qui humanae substantiae...


da Ripariamo!
di P.Giuseppe M. Petazzi SJ
S. Lega eucaristica, Milano 1933

Deus, qui humánæ substántiæ dignitátem mirabíliter condidísti, et mirabílius reformásti: da nobis per huius aquae et vini mystérium, eius divinitátis esse consórtes, qui humanitátis nostrae fieri dignátus est párticeps, Iesus Christus Fílius tuus Dóminus noster: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia saécula saeculórum. Amen. 

O Dio, che in modo meraviglioso creasti la nobile natura dell'uomo, e piú meravigliosamente ancora l'hai riformata, concedici di diventare, mediante il mistero di quest'acqua e di questo vino, consorti della divinità di Colui che si degnò farsi partecipe della nostra umanità, Gesú Cristo tuo Figlio, Nostro Signore, che è Dio e vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Cosí sia. 

 Come è meravigliosa, o mio Dio, la preghiera che il tuo Sacerdote recita nell’atto di infondere alcune stille d’acqua nel vino! Ci ricorda anzitutto la dignità della natura umana: humanae substantiae dignitatem, opera mirabile della tua sapienza e della tua potenza infinita: mirabiliter condidisti. Il corpo stesso dell’uomo è un miracolo di sapienza, che da sé e solo canta la gloria del Creatore, meglio che gli astri del cielo coi loro fulgori: molto più l’anima umana, anche solo considerata nell’ordine naturale, attesta stupendamente le magnificenze del Signore, perché ne rispecchia la luce intellettuale piena d’amore.

martedì 3 novembre 2015

L'amicizia nell'identità sacerdotale - conclusione


a cura di Marcus

Conclusione


K. Wojtyła, in un componimento intitolato Canto del Dio nascosto, si esprime così:
Quando il mare rapidamente ti nasconde
e ti scioglie in abissi silenziosi
– la luce strappa bagliori verticali alle onde languide
e il mare piano finisce, affluisce un chiarore.
E allora, in ogni direzione, negli specchi lontani e vicini,
vedi la tua ombra.
Come ti nasconderai in questa luce?
Sei troppo poco trasparente
e il chiarore alita dappertutto.
In quell’istante – guarda dentro di te. Ecco l’Amico
che è solo una scintilla, eppure è tutt’intera la Luce.
Accogliendo dentro di te quella scintilla
non scorgerai altro,
e non senti di quale Amore sei avvolto[1].

lunedì 2 novembre 2015

Diario di un dolore

a cura di Claudio

Diario di un dolore
di C.S. Lewis
Adelphi edizioni, 1998
  Non raramente capita di imbattersi in un diffuso pregiudizio. In un contesto culturale sempre più secolarizzato e danneggiato da una informazione di massa spesso parziale nel comunicare i contenuti della fede cattolica, si diffonde la comune convinzione che la dimensione spirituale estranei l’uomo dall’integrale esperienza di vita. 
 La frammentazione esistenziale esperita dall’uomo contemporaneo, impegnato nel frenetico tentativo di ricomporre in unità i vari aspetti della vita senza riuscire ad adottarne criteri di sintesi, lo rende incapace di affrontare l’ineludibile momento della prova, della sofferenza fisica o interiore. Si ritrova incapace di individuare e vivere un orizzonte di senso davvero totalizzante. 

 La lettura di Diario di un dolore di C.S. Lewis (1898-1963) è una splendida testimonianza di come la fede in Dio, intrecciandosi e accompagnando la vita dell’uomo, costituisca una sempre rinnovata occasione di rinascita, una fonte sempre accessibile di sano e reale ottimismo.
 Pubblicato nel 1961 con il titolo A Grief Observed (“Osservando un sepolcro”), raccoglie i quattro quaderni dell’autore su cui riporta gli stati d’animo, i pensieri, le sensazioni vissute a seguito della scomparsa della moglie Joy, dopo quattro anni di matrimonio.  
 Attraverso l’esperienza del lutto, Lewis acquista coscienza della progressiva trasformazione della sofferenza.