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giovedì 17 dicembre 2015

Veni, sanctificàtor


da Ripariamo!
di P.Giuseppe M. Petazzi SJ
S. Lega eucaristica, Milano 1933

Veni, sanctificátor omnípotens ætérne Deus: et benedic hoc sacrifícium, tuo sancto nómini præparátum.
Vieni, Dio eterno, onnipotente, santificatore, e benedici questo sacrificio preparato nel tuo santo nome. 

 Perché il nostro sacrificio possa essere compiuto degnamente, come è necessaria, o Gesù, la benedizione del tuo Santo Spirito!
 Esso è Spirito di amore e perciò di santità, perché essa non consiste che nell’amore del Bene Supremo. Ora il sacrificio non può essere accetto se non è ispirato all’amore: et si tradidero corpus meum ita ut ardeam, charitatem autem non habuero, nihil sum (1Cor 13,3).
 Come Tu, o Gesù, ti sei interamente sacrificato per amore, hai amato e ti sei donato, così lo Spirito d’amore deve congiungere il mio al tuo Sacrificio, così da formare una cosa sola.
 Vieni, dunque, o Spirito Santificatore, comunicami quella tua fiamma purissima che unisca il mio sacrificio a quello di Gesù, rendendolo accetto alla Divina Maestà! Fa che in tutto questo giorno il mio cuore non abbia mai a palpitare se non per e con Gesù! L’amore mi renda facile, anzi necessaria, l’immolazione continua per Lui e con Lui! L’amore mi mantenga sempre sull’altare del Sacrificio, affinchè che tutta la vita non sia che una Messa concelebrata col mio Gesù!
 Lo Spirito Santo è Spirito di luce che porta a conoscere le preziosità e la bellezza di ogni minimo sacrificio quando è ispirato dall’amore. Non soltanto le grandi cose possono essere offerte al Signore, ma anche le minime gli sono assai gradite, quando sono offerte per amore. Anzi le piccole cose possono diventare grandi quando sono offerte con grande amore.
 Vieni dunque, o Spirito Santificatore, benedici ogni minima azione che compio in questo giorno: fa che la possa compiere col massimo amore! Tu stesso guidami, sorreggimi, ispirami, anzi Tu stesso compi in me ogni mia azione, perché essa possa essere un sacrificio di lode e di benedizione a Dio. Fa che anch’io possa dire: tutte le mie opere Tu stesso le hai operate in me, o Signore: omnia opera nostra operatus es Domine (Is 26, 12).
 Lo Spirito Santo è stato definito da Te, o Gesù, Spirito suggeritore: ipse suggeret vobis omnia (Gv 14, 26). Quanto è necessario che Egli mi suggerisca ogni momento il tuo nome, o Gesù! Quanto è necessario che mi suggerisca il modo di rendere ogni mia azione una vera concelebrazione del tuo Sacrificio! Di fatto perché molte volte mi sottraggo al sacrificio? Perché lo compio così freddamente? Ah! Perché purtroppo spesso non mi ricordo della relazione stupenda che potrebbe e che dovrebbe avere col tuo Sacrificio. Mi fermo nella materialità, nella volgarità delle cause che possono produrre i miei dolori: mi sdegno contro di esse, mi turbo, e purtroppo spesso lascio sfuggire le migliori occasioni di concelebrare la mia Messa. Ah, se nei singoli momenti in cui il mio cuore è ferito e contraddetto sapessi ricordare la mia Messa, il tuo Sacrificio, o Gesù! Come davvero tutta la mia vita diverrebbe una Messa continua!
 Vieni, dunque, o Spirito Santificatore, e suggeriscimi Gesù in ogni cosa; suggeriscimi le alte intenzioni che ha Gesù nel suo e mio sacrificio: suggeriscimi il modo di valorizzare per mezzo di Lui, ogni minima cosa; suggeriscimi quell’arcana parola interiore con cui l’anima mia avverta la presenza del Diletto in ogni mio passo: lo senta vicino a me, come Sacerdote che è pronto a compiere in me la sua azione sacerdotale, santificatrice di tutte le mie azioni. Suggeriscimi il modo di consentire incondizionatamente a tutto ciò che farà in me e di me il tuo Sacerdote! Suggeriscimi di abbandonarmi interamente, fiduciosamente nelle sue mani benedette, senza che mai faccia la minima resistenza all’azione sacrificale. Mettimi come Isacco, in stato di vittima, nelle mani del Padre. Suggeriscimi di credere sempre al suo amore, anche quando mi sembri che Egli levi la spada tagliente contro di me; anzi, allora soprattutto suggeriscimi Gesù, il suo amore, il suo Cuore. In questo modo il mio sacrificio sarà veramente accetto al Signore e tutto di me sarà oblazione immacolata e santa, tutto sarà davvero una Messa concelebrata con Gesù.
 Lo Spirito Santo è stato detto ancora Spirito consolatore: Tu stesso, o Gesù, gli hai attribuito questo dolcissimo nome: Tu stesso mi hai indirizzato a Lui perché io possa averne conforto in tutte le pene. Or quanto mi è necessario che Egli compia questa sua azione consolatrice, perché io possa essere fedele al mio sacrificio! Spesso il mio povero cuore si sente abbattuto, si sente così solo nelle sue pene, nelle sue amarezze, nei suoi disgusti. Se io potessi avvertire in certi momenti la tua presenza, o Gesù, se potessi intravvedere il tuo sorriso, se potessi sentire che il tuo Cuore palpita ancora per me, che ancora prova tenerezza per me, che ancora può essere rallegrato da me, se potessi sentire che io posso ancora riparare le gravi offese che ti ho fatto, che ancora sei disposto ad accettare le mie lacrime, che  non le disprezzi, che ti degni ancora di unirle alle tue, quale ineffabile, divina consolazione io proverei in mezzo a tutte le mie pene! Come il mio sacrificio sarebbe compiuto con santa letizia! Come sentirei in esso rinnovarsi davvero la letizia dalla mia giovinezza: ad Deum qui laetificat iuventutem meam! Purtroppo, invece, l’anima mia si abbatte, si sente tanto lontana da Te, o Gesù!
 Deh, vieni dunque, o Spirito Consolatore, vieni e fammi sentire come il Signore non disprezza un cuore contrito e umiliato, fammi sentire come il mio Gesù è sempre pronto ad accogliere, a far suo, a valorizzare ogni minimo mio sacrificio; quale immenso conforto ne avrò! Quale stimolo potente a perseverare nello stato di vittima!