da Ripariamo!
di P.Giuseppe M. Petazzi SJ
S. Lega eucaristica, Milano 1933
Prima di rivolgere questo divino
saluto, di fare al popolo questo santo augurio, il tuo sacerdote, o Gesù, bacia
l’altare. Quest’ultimo rappresenta Te stesso. Dunque il Sacerdote ti bacia, per
comunicare alle anime il tuo bacio e con esso il tuo Spirito. Di fatto lo
Spirito Santo è detto il bacio divino: è il bacio d’amore nel seno stesso della
Divinità: bacio del Padre al Verbo e del Verbo al Padre.
E Tu, o Gesù, hai promesso che avresti dato il
tuo bacio, il tuo Spirito: Spiritum
Sanctum quem Ego mittam vobis a Patre (Joan. XV, 26).
Ed appunto col tuo Sacrificio con cui ci hai
riconciliato al Padre, ci doni il tuo bacio santo: ecco perché il sacerdote
dopo aver baciato l’altare, comunica il tuo bacio a tutte le anime.
Quante anime hanno bisogno del tuo bacio, o
Gesù. Quante anime purtroppo non possiedono la dolcezza della pace che solo il
tuo Spirito può dare. Deh, concedimi la grande grazia che io possa comunicare
il tuo bacio! Ma ciò non sarà possibile se io prima non avrò baciato Te, o
Signore, unendomi intimamente all’Altare che ti rappresenta, all’Altare del tuo
Sacrificio.
Dunque perché io possa consolare davvero le
anime, perché possa recar loro non già quelle consolazioni effimere che
lasciano il cuore più desolato, ma il tuo bacio, solo il tuo bacio, o Gesù, è
necessario che io mi unisca sempre più a Te nel tuo Sacrificio.
Intendo, dunque, in ogni sacrificio che Tu mi
chiederai, di vedere non solo un invito a dare a Te quell’unico bacio che Tu
gradisci, ma insieme un invito a darlo a tante anime care, anime che da me
aspettano sollievo e conforto. Deh, non permettere che io mi illuda di poter
recar loro il medesimo conforto per altra via: quel conforto non potrebbe
essere che un misero inganno.
Devo sforzarmi di rendere lieta la vita di
coloro che trattano con me: vorrei apparire come un perpetuo sorriso di pace,
per questo è necessario che io vinca ogni egoismo. E’ necessario che a me
riserbi le spine per comunicar loro le rose del vero amore, le fragranze
celesti del tuo bacio, o Gesù!
Ma solo lo spirito di fede con cui le anime
appaiono alla tua luce divina, rende possibile questa santa amabilità. Con lo
spirito di fede le anime, anche più antipatiche e ripugnanti, mi appaiono
rivestite della tua bellezza, mi appaiono degne del tuo bacio, o Gesù. Sì,
perché anche fossero peccatrici, lo spirito di fede me le mostra sempre come
qualche cosa di sacro, qualche cosa di divino, appunto perché sopra di esse si
deve effondere lo spirito soavissimo della tua misericordia. Deh, dammi grazia
che io ne possa essere ministro!
Perciò se il saluto: Dominus vobiscum è dalla Chiesa riservato al Sacerdote e al suo
primo ministro, il diacono, non mi è però vietato di rivolgerlo privatamente e
silenziosamente a tante anime. Intendo perciò di rivolgerlo interiormente come
primo saluto a tutte quelle che Tu metterai sulla mia via. Quante neppur
sospettano le gioie ineffabili che potrebbero gustare col tuo bacio, col tuo
Spirito. E forse che sa che qualcuna venga da me per chiedermi qualche altro
dono, qualche altro sollievo? A tutte io voglio dire e ripetere: Dominus vobiscum! E la risposta che
attenderò non è, non deve essere se non l’incontro in questo stesso Spirito,
l’incontro nel tuo Cuore, o Gesù. Et cum
spiritu tuo.